L’ABC dei Pinguini per comprendere al meglio gli acronimi
Gestazione gemellare caratterizzata dalla presenza di due placente e di due sacchi amniotici distinti per ogni feto. Le gestazioni gemellari presentano un incrementato rischio di aborto, pre-eclampsia materna, minaccia di parto pretermine e malformazioni congenite.
Tecnica di procreazione medicalmente assistita in cui la fecondazione dell’ovulo da parte dello spermatozoo avviene in vitro in laboratorio. Questa tecnica di fecondazione assistita prevede innanzitutto una stimolazione ovarica della donna con successivo prelievo degli ovociti in sala operatoria. Gli ovociti prelevati vengono poi posizionati sulla piastra di coltura e circondati dagli spermatozoi al fine di fecondarli ottenendo embrioni già fecondati da trasferire nell’utero materno. Tale procedura rispetto alla fecondazione spontanea è associata ad un incrementato rischio di complicanze ostetriche e perinatali (es parto cesareo, parto pretermine, ritardo di crescita intrauterino, mortalità perinatale) e di gravidanze multiple (associate spesso a loro volta ad aumentata mortalità perinatale, parto pretermine, scarsa crescita intrauterina, ipertensione gestazionale, difetti di placentazione).
Tecnica di procreazione medicalmente assistita in cui la fecondazione da parte dello spermatozoo avviene in vitro in laboratorio iniettando lo spermatozoo direttamente nell’ovocita attraverso una piccola cannula. Come nella tecnica FIVET è necessario, pertanto, indurre una stimolazione ovarica della donna con successivo prelievo degli ovociti. Tale procedura oltre ai rischi già enumerati nella FIVET sembra essere associata ad un aumentato rischio di anomalie cromosomiche per cui è indicato un counselling genetico per la coppia con eventuali indagini invasive genetiche su liquido amniotico o villi coriali.
Per IUGR si intende un feto che ai controlli ecografici non raggiunge il suo potenziale di crescita geneticamente determinato allontanandosi dalla curva di crescita considerata normale per la sua età gestazionale. Lo IUGR può essere secondario a cause materne (es ipertensione, cardiopatia, diabete mellito, emoglobinopatie, malnutrizione, fumo, abuso di sostante), cause placentari (es anomalie placentari, gravidanze gemellari) o cause fetali (es anomalie genetiche, infezioni congenite). I feti IUGR sono a maggior rischio di morbilità (es prematurità, enterocolite necrotizzante, trombocitopenia, instabilità termica, distress respiratorio, emorragia intraventricolare) e di mortalità. In età adulta i soggetti IUGR sono esposti inoltre a maggior rischio di ipertensione ed intolleranza glucidica.
Tecnica di procreazione medicalmente assistita che prevede l’introduzione del seme maschile (precedentemente trattato in laboratorio con specifico trattamento chiamato capacitazione che permette, attraverso uno speciale lavaggio, la selezione degli spermatozoi più mobili e resistenti) nella cavità uterina, contestualmente al monitoraggio dell’ovulazione per agevolare l’incontro spontaneo dei due gameti. Rispetto alla FIVET non è necessario procedere al prelievo degli ovuli della donna. La procedura IUI è associata ad un maggior rischio di aborti, parto pretermine, ritardo di crescita intrauterino e gravidanza multipla.
Gestazione gemellare caratterizzata dalla presenza di due sacchi amniotici per ciascun feto ma di una unica placenta per entrambi i feti. Oltre a presentare un aumentato rischio di aborto, pre-eclampsia materna, minaccia di parto pretermine, malformazioni congenite le gravidanze monocoriali presentano un aumentato rischio di sindrome da trasfusione feto-fetale.
Terapia antibiotica da eseguire al momento del parto nelle donne colonizzate da S.agalactiae al fine di ridurre il rischio di infezione neonatale, ad es sepsi, meningiti, artriti, polmoniti, osteomieliti. Tale terapia è indicata anche in caso di storia pregressa di un figlio con malattia da S.agalactiae, batteriuria significativa da S.agalactiae in gravidanza, presenza di fattori di rischio (febbre materna in travaglio, rottura delle membrane prolungata, prematurità).
Posizione fetale caratterizzata dal contatto di natiche e/o cosce del feto con la pelvi materna con il rischio di determinare un’anomala evoluzione del parto ed un aumentata possibilità di sofferenza perinatale ed encefalopatia ipossico-ischemica.
Perdita di integrità delle membrane amnio-coriali con fuoriuscita di liquido amniotico prima dell’inizio del travaglio. Essa può essere pPROM (premature prelabour rupture of the membranes) se la perdita di integrità avviene prima delle 37 settimane di età gestazionale. Se il travaglio non inizia subito dopo la rottura delle membrane e se la gravidanza è di almeno 34 settimane con verosimile adeguata maturità dei polmoni del feto, spesso il travaglio viene avviato artificialmente (indotto) al fine di evitare infezioni perinatali. Se la gestazione è inferiore a 34 settimane ed i polmoni del feto non sono abbastanza maturi, in genere la donna viene ricoverata in ospedale, sottoposta ad attento monitoraggio, riceve corticosteroidi per favorire la maturazione dei polmoni del feto e antibiotici per trattare e prevenire eventuali infezioni che potrebbero avviare il travaglio e/o danneggiare il feto.
Severa complicanza delle gravidanze gemellari monocoriali correlata alla presenza di anastomosi artero-venose intraplacentari condivise dai due feti attraverso le quali il sangue passa da un feto donatore all’altro feto ricevente. Il feto ricevente può presentare pertanto macrosomia, policitemia, polidramnios ed insufficienza cardiaca. Il feto donatore invece manifesta in genere oligoidramnios, ritardo di crescita fetale, anemia, ipovolemia ed ipotensione. La fotocoagulazione laser delle anastomosi intraplacentari in fetoscopia è la terapia d’elezione in caso di TTTS.
Si definisce TVR il tampone vagino-rettale che viene eseguito come screening in gravidanza fra le 35-37 settimane di EG al fine di individuare donne colonizzate da Streptococcus agalactiae, potenziale agente di sepsi early e late onset, meningiti, polmoniti, osteomieliti, artriti nel neonato. Un tampone positivo per S.agalactiae impone che la gravida effettui profilassi antibiotica intrapartum. La profilassi antibiotica sarà indicata anche in presenza di TVR non noto e di fattori di rischio come febbre materna in travaglio, rottura delle membrane prolungata (>18 ore) e prematurità (età gestazionale>37 ma <35 settimane).