Caccia all’errore: la gestione di un’anafilassi
L’anafilassi è una reazione allergica sistemica ad esordio improvviso ed è potenzialmente fatale.
L’incidenza in Europa èdi 1,5 -7,9 casi per 100000 abitanti/anno; la prevalenza pari allo 0,3%.
La mortalità è stimata intorno allo 0,001% dei casi ed è prevalentemente dovuta ad edema laringeo e complicanze cardiovascolari.
Il Registro Europeo dell’Anafilassi ha confermato che i fattori scatenanti più comuni sono gli alimenti (soprattutto uovo, latte vaccino e arachidi), seguiti dai farmaci e veleno di insetti. Nel 20% dei casi tuttavia non è possibile identificare il fattore scatenante (anafilassi idiopatica).
Secondo uno studio promosso dai Centers for Disease Control and Prevention degli Stati Uniti, la vaccinazione scatena molto raramente l’anafilassi: il tasso di anafilassi è infatti stimato pari a 1,31 casi per milione di dosi somministrate.
Nonostante la rarità, essendo un’emergenza medica potenzialmente letale, chi pratica vaccinazioni deve essere pronto ad affrontarla.
La diagnosi di anafilassi èclinica e posta quando presenti uno dei seguenti criteri:
1- Esordio acuto inaspettato con coinvolgimento di cute e/o mucose e almeno uno dei seguenti:
a. sintomi respiratori (dispnea, broncospasmo, stridore, ipossia)
b. ipotensione o sintomi di ipoperfusione (ipotonia, sincope, incontinenza)
2 - Insorgenza acuta di 2 o più dei seguenti segni dopo esposizione ad allergene noto:
a. cute e mucose (edema, prurito generalizzato, eritema)
b. sintomi respiratori (dispnea, broncospasmo, stridore, ipossia)
c.ipotensione o sintomi di ipoperfusione (ipotonia, sincope, incontinenza)
d. sintomi gastroenterici (dolore addominale, vomito)
3 - Insorgenza acuta di ipotensione dopo esposizione ad allergene noto:
- lattante e bambino: ipotensione (valori di PA Sistolica in base all’età)
o riduzione > del 30% della PA
- adulto: PA Sistolica < 90 mmHg o riduzione > del 30% della PA abituale
Se posta diagnosi di anafilassi, l’adrenalina rappresenta il farmaco di prima scelta e deve essere somministrata immediatamente in quanto farmaco salvavita e che riduce in maniera significativa il tasso di mortalità.
La dose consigliata è 0,01 mg/kg della formulazione 1mg/1ml da somministrare pura per via intramuscolo. Considerato i piccoli volumi di farmaco da somministrare nelle fasce di età pediatrica, è necessario utilizzare una siringa da tubercolina, cambiando l’ago ed inserendo un ago da intramuscolo della lunghezza di almeno 2,5 cm per garantire la somministrazione intramuscolo sul vasto laterale della coscia.
Il paziente va mantenuto in posizione semiseduta, se presente difficoltà respiratoria, o supina con gli arti inferiori sollevati, se presenti sintomi cardiocircolatori e ipotensione.
Un altro intervento da praticare il prima possibile è l’infusione di soluzioni cristalloidi (Soluzione Fisiologica o Ringer Lattato) 20 ml/kg in bolo per risolvere lo stato di shock cardiocircolatorio e la somministrazione di broncodilatatore per via inalatoria per il trattamento del broncospasmo. Utile, quando possibile, la somministrazione di O2 ad alti flussi.
Farmaci di seconda linea sono gli antistaminici H1 e H2 e i corticosteroidi per via endovenosa o intramuscolo. Quest’ultimi non sono farmaci salvavita e non dovrebbero essere utilizzati nell’approccio iniziale dell’anafilassi.
Per essere pronti a gestire l’anafilassi, anche in ambito ambulatoriale, le linee guida dell’Organizzazione Mondiale dell’Allergia prevedono:
1) Avere un protocollo
2) Allontanare la causa
3) Porre il paziente semiseduto o supino
4) Chiamare aiuto (118/112)
5) Somministrare adrenalina
6) Alzare gli arti inferiori
7) Somministrare ossigeno
8) Somministrare fluidi
9) Effettuare la rianimazione cardiopolmonare, se necessario
10) Prendere periodicamente i parametri vitali
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Rivista Italiana di Allergologia Pediatrica 2016; 1:21-24
Linee Guida ILCOR - ERC 2015