Le piramidi alimentari

Il mondo è pieno di piramidi alimentari, e districarsi tra le più varie formulazioni non è facile, per la persona comune ...e spesso nemmeno per noi medici.
Le variazioni che si incontrano nei diversi modelli a volte sembrano solo variazioni di stile, in altri casi sembrano solo finalizzate a sostenere e spiegare al popolo bue un determinato modello, es. il vegetarianismo, o il veganismo, o la macrobiotica, o l’alimentazione transculturale, e capire chi ha ragione può diventare un vero rebus.
Poi ci sono quelle che considerano solo le frequenze, quelle che invece prendono in considerazione solo le porzioni, e quelle che tentano di mettere insieme i due concetti, proposito sicuramente encomiabile, ma a volte fuorviante e confondente, ma soprattutto carente di intuitività, mentre quest’ultima è o dovrebbe essere proprio la ragion d’essere della piramide alimentare.
È importante tenere in considerazione che non esiste piramide che non presenti difetti o non sia criticabile, ma anche che tutte (o quasi) sono costruite su criteri scientifici.
Allora, forse, la domanda giusta da porsi, per chi debba decidere quale piramide adottare, è: quale piramide è la più adatta per la popolazione cui mi riferisco? .
Personalmente, in risposta a questa domanda, ritengo che due piramidi siano le più adatte alla popolazione italiana, bambini inclusi. Entrambe, peraltro, si tengono d’occhio vicendevolmente: la Piramide Alimentare Italiana (C. Cannella), e la Piramide Alimentare Mediterranea (CIISCAM – Fondazione Dieta Mediterranea).
Entrambe sono costruite sì per l’adulto ma, con pochi adattamenti ed un minimo di esclusioni (sostanzialmente l’alcool), sono applicabili anche al bambino e al ragazzo, porzione di popolazione in cui gli adattamenti necessari riguardano sostanzialmente solo le quantità delle porzioni.
E dunque soprattutto sulle porzioni previste dalle piramidi ragioneremo insieme, per evitare di commettere errori che possono avere conseguenze importanti sulla salute futura.