E'utile l'osteopata al pediatra?
COS'È L'OSTEOPATIA
L'Osteopatia è una medicina non convenzionale riconosciuta dall'Organizzazione Mondiale della Sanità e definita nel 2007 come una medicina basata sul contatto primario manuale nella fase di diagnosi e trattamento.
Il report 2012 della Osteopathic International Alliance la definisce come un sistema di cura che attraverso la valutazione, la diagnosi e il trattamento, può essere applicato ad una vasta varietà di condizioni cliniche, entrando a pieno titolo nel concetto di cura della Salute, supportato da conoscenze scientifiche.
L'Osteopatia si basa sul considerare l'essere umano come l'unità di corpo, mente e spirito.
Ogni singola parte del corpo è in grado di interagire con l'insieme attraverso il movimento, cartina al tornasole della qualità della vita e della salute.
Attraverso la sua valutazione (analisi della postura e palpazione) è possibile individuare gli eventuali disturbi su cui intervenire attraverso tecniche manuali in grado di correggere i disequilibri e ripristinare le condizioni fisiologiche del movimento e quindi della salute.
Pur non utilizzando farmaci, rimedi naturali e strumenti medicali o elettromedicali, attraverso la manipolazione dei tessuti, un osteopata è in grado di innescare i processi di autoguarigione di cui è naturalmente dotato l'organismo.
È complementare a tutte le altre professioni sanitarie.
I disturbi su cui l'osteopatia può agire interessano l'apparato neuro-muscolo-scheletrico, cranio-sacrale e viscerale.
Oltre ad essere un valido contributo e supporto nella cura di molte patologie, l'osteopatia si dimostra efficace anche nelle prevenzione e nel mantenimento dello stato di salute.
Il suo valore terapeutico, oltre che ad essere testimoniato dagli stessi pazienti (circa il 7-8% della popolazione ricorre all'osteopatia secondo i dati Istat ed Eurispes 2012), è dimostrato dalle evidenze emerse dalla ricerca scientifica.
In Italia sono circa 5mila gli osteopati.
LE ORIGINI
La disciplina fu fondata in America nel 1874 da Andrew Taylor Still a Kirksville, Missouri, medico di una piccola città di frontiera.
Inventò l'osteopatia per sopperire alla mancanza di mezzi nella cura dei suoi pazienti, convinto, dopo numerosi studi sull'anatomia umana, che molte malattie potessero essere curate intervenendo per correggere le malposizioni anatomiche che interferiscono con la circolazione sanguigna e l'attività nervosa.
Il nome stesso della nuova disciplina sintetizza il concetto che l'osso (ostèon) è il punto di partenza delle condizioni patologiche e quindi della sofferenza (pathos).
Sono in particolare due gli anni che segnano l'origine della sua storia: 1874, quando Still enuncia i principi dell'osteopatia, e 1892 quando fonda la prima scuola.
L'OSTEOPATIA NEL MONDO
Fu durante la presidenza di Theodore Roosevelt, testimone diretto della valenza curativa dei trattamenti osteopatici, che l'osteopatia fu ufficialmente riconosciuta negli USA.
A partire dall'esperienza americana, con la sempre maggiore diffusione del nuovo approccio nel corso dell'ultimo secolo, la fondazione di scuole e Università, la crescente uniformità dei programmi di studio e lo sviluppo della ricerca scientifica, diversi paesi nel mondo hanno inserito la medicina osteopatica nei piani dei sistemi sanitari nazionali (nel 1991 entra di diritto tra i servizi della sanità pubblica degli USA).
In Europa l'osteopatia si diffonde in modo non uniforme a partire dal Regno Unito dove sbarca nel 1911 con la fondazione della British Osteopathic Association.
Nel 1993 la professione viene riconosciuta legalmente ed inserita nel Sistema sanitario nazionale e nel 1998 viene costituito il General Osteopathic Council, organo predisposto alla tutela degli standard formativi, dello sviluppo professionale e della sicurezza dell'utenza.
Il riconoscimento arriva a seguire in Finlandia (1994) e in Belgio (1999). In Francia nel 2004.
Una regolamentazione parziale del settore viene definita in Danimarca, Germania, Svizzera, Lussemburgo e Olanda.
In Spagna e Italia, dove la diffusione dell'osteopatia risale agli anni '80, Governo e Associazioni sono al lavoro da alcuni anni per la definizione di una legge che regolamenti il settore con l'obiettivo di assicurare qualità e sicurezza del servizio offerto.
ITALIA - ESPERIENZA MEYER
Dal 2008 ad oggi l’Osteopatia è presente in varie Unità Operative, tutto è partito dalla Neurochirugia, poi grazie ai risultati incoraggianti sul dolore, tempi di degenza e riduzione del carico farmacologico, presentati in vari congressi nazionali ed internazionali; è stato possibile aprire un Ambulatorio di Osteopatia in Regime di Convenzione dentro l’ospedale ed avviare la collaborazione con varie altre UO.
Oggi un gruppo di 7 osteopati lavora in ospedale trattando osteopaticamente i bambini ricoverati e non.
Nella sola UO di Neurochirurgia sono stati trattati circa 5000 bambini, ed è in corso un progetto di ricerca, sostenuto da Cariparma della durata di 3 anni, sul dolore, tempi di degenza e riduzione del carico farmacologico.
Sono in corso di definizione altri 2 progetti, uno sulla Sindrome di Chiari ed uno sulla Talassemia Major.
Database con i risultati dei primi 12 mesi di studio saranno presentati in sede di congresso. Cosi come i dati dell’ambulatorio e delle altre UO.
Dal 2014 è partito un corso semestrale di osteopatia e neuroscienze e ad ottobre 2015 partirà la Scuola Italiana di Osteopatia Pediatrica, triennale, interamente svolata al Meyer, riservata a 16 osteopati esperti.
Storia e Filosofia, più nel dettaglio …
“Il compito del medico è trovare la Salute. Tutti sanno trovare la malattia” Andrew Taylor Still
Il dottor Andrew Taylor Still è stato il padre dell’osteopatia e il fondatore della prima scuola di medicina osteopatica.
Nacque nel 1828 in Virginia negli Stati Uniti d’America. Still imparò la professione di medico seguendo il padre (medico a sua volta e pastore Metodista) fin da giovane in qualità di apprendista. Successivamente prestò servizio nella guerra civile come chirurgo della Union Army.
Nel 1870 Still iniziò a criticare la medicina tradizionale e l’abuso dei farmaci. Credendo che i rimedi medici potessero offrire di più al malato, Andrew Taylor Still sostenne una visione differente rispetto a quella ortodossa, sviluppando l’uso del trattamento manipolativo osteopatico a scopo terapeutico.
Still partì dai principi già conosciuti dal Padre della Medicina Ippocrate. Fondò poi una filosofia che pone l’attenzione sull’unità di tutte le parti del corpo. Still identificò nel sistema muscolo-scheletrico un elemento fondamentale per la salute. Intuì le naturali tendenze del corpo verso l’autoguarigione, dando particolare rilievo alla medicina preventiva, alla corretta alimentazione e al mantenersi in forma.
Il 10 maggio del 1892, Andrew Taylor Still fondò l’American School of Osteopathy. Morì all’età di 89 anni il 12 dicembre del 1917.
PRINCIPI DELL’OSTEOPATIA
Sono quattro i principi fondamentali su cui si basa l’osteopatia:
1) Il corpo è un’unità; la persona è un’unità di corpo, mente e spirito
2) Il corpo ha la capacità di autoregolarsi, di auto-guarire e di mantenere lo stato di salute
3) Struttura e funzione sono reciprocamente correlate
4) La logica del trattamento manipolativo osteopatico è basata sulla comprensione dei principi fondamentali di unità del corpo, autoregolazione e interrelazione tra struttura e funzione
L’Osteopatia è un approccio sicuro e naturale per la salvaguardia della salute per tutti gli stadi della vita. Sono sempre più richiesti i trattamenti osteopatici per bambini, per alleviare le tensioni meccaniche acquisite prima della nascita oppure durante il parto.
Perché l’osteopata?
La pratica dell’osteopatia coinvolge l’applicazione attenta e specifica di uno sviluppatissimo senso del tocco sia per la diagnosi che per il trattamento di problemi meccanici che riguardano qualsiasi parte del corpo. Tutto questo, combinato con una conoscenza dettagliata dell’anatomia umana, della fisiologia e dei processi patologici, oltre ad una profonda conoscenza dei metodi clinici classici e tradizionali, permette all’osteopata di trattare i pazienti, anche bambini, promuovendo i meccanismi di auto-guarigione del corpo.
Osteopatia per i neonati
I piccolissimi movimenti presenti nel cranio del neonato permettono alla testa del bambino di adattarsi perfettamente agli sforzi delle doglie. Comunque, quando il parto diventa più complicato, cioè eccessivamente lento o troppo veloce, oppure quando subentrano altre complicazioni tipo la necessità del forcipe, la testa del neonato potrebbe non recuperare completamente la distorsione. Questo potrebbe risultare in sottili differenze di funzionalità che potrebbero anche creare problemi di nutrimento, coliche e sonno agitato.
Il trattamento osteopatico eseguito da un osteopata con esperienza con i bambini può spesso apportare un miglioramento significativo in questi casi dolorosi, e sta diventando la soluzione sempre più scelta per condizioni causate da parti difficili oppure traumatici.
Osteopatia per bambini
Man mano che i bambini crescono, potrebbero evidenziarsi dei problemi causati da sforzi precedenti, oppure da traumi dovuti per esempio a cadute.
L’infezione recidiva al naso e alle orecchie potrebbe essere in parte causata da limitazioni nei sottilissimi ma importantissimi movimenti che si creano tra le varie ossa del cranio in fase di sviluppo.
Molti osteopati con esperienza in questo campo considerano anche che gli sforzi meccanici sul corpo possono essere un elemento importante in caso di ritardo dello sviluppo, come ad esempio il ritardo nel linguaggio, le difficoltà educazionali e i problemi con la coordinazione e lo sviluppo fisico che non hanno alcuna specifica diagnosi medica. Questi bambini spesso migliorano più rapidamente una volta iniziato il trattamento osteopatico.
La visita dall’osteopata
Quando porterete il vostro bambino dall’osteopata per la prima volta, prima della visita, egli vi farà un quadro completo della situazione. Solitamente vi verrà chiesto di togliere alcuni degli indumenti del bambino/a, in modo da potere eseguire una serie di movimenti semplici. L’osteopata applicherà poi un senso altamente sviluppato del tocco, la palpazione, per identificare i punti deboli o di eccessiva tensione lungo tutto il corpo.
L’osteopatia per gli adolescenti
Man mano che le persone giovani crescono, la struttura del loro corpo subisce tanti cambiamenti. Gli osteopati con il loro sviluppatissimo senso del tocco, possono aiutare la struttura del corpo ad adattarsi alle richieste posturali che le vengono fatte.
Se questi cambiamenti non vengono diagnosticati e non vengono trattati potrebbero creare dei problemi più tardi nel corso della vita. Gli adolescenti fanno molti sport ed attività ricreative con il rischio di slogature e stiramenti. L’abile diagnosi ed il trattamento dell’osteopata possono prevenire i problemi in fase di sviluppo, permettendo così alla struttura del corpo di guarire in modo naturale e di adattarsi alle slogature e agli stiramenti.
Che cosa cura l’osteopatia?
L’osteopata attraverso la palpazione e la manipolazione valuta, tratta e previene attraverso il trattamento manipolativo di muscoli, tessuti molli e articolazioni, adoperando tecniche di allungamento, pressione dolce e resistenza. Quando appropriato, il trattamento manipolativo osteopatico può essere complementare alla maggior parte dei trattamenti medici e riabilitativi, integrando e migliorando la valutazione e la cura del paziente.
Possono beneficiare del trattamento osteopatico: neonati, bambini, giovani e anziani, ovvero persone di qualsiasi età e impegnate in ogni tipo di professione.
Il trattamento manipolativo osteopatico può ridurre il dolore, migliorare l’abilità della persona nello svolgimento delle attività abituali e incrementare lo stato di salute. Inoltre l’osteopatia può essere molto utile in altre condizioni quali: lombalgia, cervicalgia, dolori vertebrali, problemi posturali derivanti da scorrette posizioni lavorative o dalla gravidanza, traumi da sport, cefalea ed emicrania, otiti, vertigini, sinusiti, stipsi, sinusiti, asma, sindrome del tunnel carpale; dolori mestruali e altre problematiche ancora.
Trattamento Manipolativo Osteopatico – OMT
AMERICAN OSTEOPATHIC ASSOCIATION – USA
L’osteopata usa l’OMT per fare diagnosi, per trattare e anche prevenire la malattia. L’OMT è una terapia non invasiva. A differenza della medicina manuale che comunemente è associata con disturbi di tipo fisico, come la lombalgia, l’OMT può anche essere usato come supporto per differenti disturbi muscoloscheletrici legati a determinate patologie come l’asma, il tunnel carpale, la cefalea e i dolori mestruali. L’OMT può servire in caso di dolori muscolari associati a una patologia e può facilitare la guarigione favorendo il flusso sanguigno attraverso i tessuti.
DIAGNOSI
L’esame strutturale valuta la postura, la colonna vertebrale e l’equilibrio. Successivamente vengono palpati il tronco e le estremità. Inoltre vengono controllate le articolazioni in presenza di restrizioni di movimento e/o di dolore durante il moto. La densità di muscoli, tendini e legamenti, può evidenziare un problema. La palpazione può essere efficace per individuare dei cambiamenti dello stato dei tessuti significativi di patologie. Al termine dell’esame strutturale, vengono integrate le suddette informazioni con l’anamnesi e l’esame fisico completo del paziente (esami strumentali e di laboratorio). In relazione a quanto scoperto si stabilisce il piano di trattamento.
TRATTAMENTO
Usando differenti tecniche manipolative, l’osteopata applica delle forze manuali alle zone del corpo disfunzionali per trattare le anormalità strutturali; quindi introduce specifiche forze correttive per ridurre le restrizioni articolari e i disallineamenti. Manipolando questa rete di relazioni tra nervi, muscoli e ossa, l’osteopata può favorire le naturali tendenze del corpo verso la guarigione e al mantenimento di una buona salute. A seconda della tipologia di disturbo il paziente può necessitare di più di un trattamento. L’OMT associato alla filosofia osteopatica di cura olistica, prevenzione e pronto soccorso, fanno dell’osteopatia una terapia unica.
GENERAL OSTEOPATHIC COUNCIL – UK
Gli osteopati lavorano con le loro mani usando una vasta varietà di tecniche di trattamento. Queste possono includere tecniche sui tessuti molli, tecniche di mobilizzazione articolare passiva oppure delle tecniche thrust ad alta velocità, finalizzate ad aumentare la mobilità e il range di movimento dell’articolazione. Le tecniche di rilasciamento dolce sono usate di frequente, in particolare quando l’osteopata tratta i bambini e i pazienti anziani. Questo permette al corpo di ritornare alla normale efficienza funzionale.
Quando il paziente viene visitato per la prima volta, viene sottoposto a una raccolta anamnestica e a una esaminazione. L’osteopata esegue una semplice serie di movimenti. Di seguito l’osteopata usa uno sviluppato senso del tatto, chiamato palpazione, per identificare alcuni punti disfunzionali o di eccessiva sollecitazione del corpo. Gli osteopati possono aver bisogno di ulteriori esami diagnostici come le radiografia e gli esami del sangue per formulare una diagnosi e un appropriato piano di trattamento.
TECNICHE MANIPOLATIVE OSTEOPATICHE
Il bagaglio di tecniche, di cui l’osteopata si avvale per ripristinare la fisiologica funzionalità del sistema muscolo-scheletrico, comprende molteplici possibilità terapeutiche che consentono di proporre il trattamento più indicato al paziente in esame.
I diversi tipi di tecniche correttive sono:
TECNICHE SUI TESSUTI MOLLI
Tali procedure prevedono un lavoro di stretching lineare, stretching trasversale, profonde pressioni, trazioni, e/o separazione delle inserzioni muscolari. Queste tecniche possono precedere una tecnica in thrust oppure si possono utilizzare per il loro effetto meccanico, circolatorio (favoriscono il ritorno venoso e linfatico con effetto decongestionante sui tessuti), neurologico (azione sui propriocettori, meccanocettori, nocicettori di muscoli, cute e fasce). Sono particolarmente indicate per l’effetto tonificante in esiti d’allettamento oppure per l’azione decontratturante nel trattamento dello sportivo.
TECNICHE ARTICOLATORIE
Come le precedenti, sono tecniche a forza estrinseca in cui l’azione di un operatore determina la correzione. Questa tipologia di procedura è in pratica un’estensione del test di mobilità a scopo diagnostico, si prefigge il recupero della fisiologica funzionalità articolare, la simmetria di movimento e il sollievo del paziente. Può anch’essa essere utilizzata in preparazione ad una tecnica ad alta velocità-bassa ampiezza.
TECNICHE AD ENERGIA MUSCOLARE
Utilizzano i principi neurofisiologici dell’innervazione reciproca e del sistema inibitore di Renshaw. Il primo stabilisce che la contrazione di un muscolo determina il proporzionale rilasciamento del suo antagonista. Il sistema inibitore di Renshaw presenta le seguenti caratteristiche: il neurite del motoneurone spinale emette, prima di lasciare le corna anteriori, neuroni collaterali che si pongono in giunzione sinaptica con particolari cellule nervose (di Renshaw), il cui neurite forma sinapsi inibitorie col soma cellulare del motoneurone stesso. Gli impulsi che partono dal motoneurone spinale determinano perciò un’autoinibizione, ovviamente parziale. Si tratta in ogni modo di tecniche a forza intrinseca, perché è l’organismo che, dopo la contrazione, ritrova una nuova condizione di equilibrio articolare.
TECNICHE AD ALTA VELOCITÀ-BASSA AMPIEZZA – THRUST
Sono tra le più note ed utilizzate in medicina manuale, forse le più spettacolari per il rumore che segue l’atto manipolativo e sicuramente le più delicate e meritevoli di cautela. Sono tecniche a forza estrinseca, che si consumano nello spazio parafisiologico, solitamente dirette contro barriera restrittiva, anche se alcuni autori sostengono di poterle utilizzare in direzione opposta alla barriera restrittiva. L’efficacia clinica sembra ascrivibile al ristabilirsi delle corrette informazioni nervose attraverso i recettori articolari. Inoltre, l’incremento della mobilità articolare favorisce un miglioramento dell’imbibizione articolare grazie al liquido sinoviale e anche il metabolismo tissutale sembra trarne benefici.
TECNICHE FUNZIONALI INDIRETTE
Definite a forza intrinseca utilizzano le potenzialità inerenti dell’organismo a scopo correttivo. La tecnica prevede la sommatoria dinamica dei “punti neutri” dell’articolazione nei diversi piani di movimento. L’ipotesi è di rimodulazione dell’attività muscolare che presiede e regola il movimento articolare. La tecnica funzionale si propone di riequilibrare il sistema di afferenze neuromuscolari.
TECNICHE DI RILASCIAMENTO MIOFASCIALE
Sono una combinazione di tecniche a forza estrinseca ed intrinseca; si esercitano, infatti, trazioni e compressioni, mobilizzazioni contro barriera restrittiva oppure verso la barriera fisiologica; si ricerca il bilanciamento delle tensioni fasciali seguendo il movimento inerente del tessuto (è il risultato del ritmico cambiamento del tono muscolare, della pulsazione arteriosa e della variazione del relativo tono vasale, della respirazione e della forza inerente dell’Impulso Ritmico Cranico). In questo esercizio terapeutico occorrerà considerare l’aspetto tridimensionale ed i rapporti anatomici del sistema muscolo-scheletrico con l’obiettivo di migliorare le afferenze provenienti da meccanocettori e propriocettori oltre a ristabilire l’aspetto circolatorio.
TECNICHE CRANIOSACRALI
Nascono dalle intuizioni del dott. William G. Sutherland che estende i principi del dott. Andrew Taylor Still alle articolazioni craniche. Attraverso la manipolazione delle ossa craniche e delle suture, si può ripristinare la funzionalità del Meccanismo Respiratorio Primario. Le correzioni si effettuano sia contro barriera restrittiva sia nella direzione opposta, oppure ricercando il punto di bilanciamento delle tensioni membranose. Nel bambino sono consigliate le tecniche dirette contro barriera restrittiva. Questa categoria di tecniche è peculiare dell’approccio osteopatico.
TECNICHE VISCERALI
L’osteopatia in ambito viscerale prevede l’applicazione dei principi osteopatici nelle regioni del corpo di pertinenza dei visceri addominali e toracici. Attraverso la manipolazione di quelle aree si può valutare e trattare la mobilità dei visceri, che influenza la funzione del viscere stesso. Per quanto riguarda i visceri del torace e dell’addome, il rapporto struttura-funzione si esplica negli elementi di sostegno e di connessione, rappresentati dai derivati mesodermici: le sierose (pleura, pericardio e peritoneo). Quest’ultimi costituiscono i legamenti, le fasce e i mesi, i quali permettono il rapporto tra la parete delle cavità, rappresentata anche dallo scheletro, e i vari visceri. La tensione di queste membrane è in grado di condizionare la posizione, la mobilità e di conseguenza la funzione del viscere. La disfunzione somatica di origine viscerale, sia per i rapporti anatomici sia per i riflessi viscero-somatici, può influenzare la postura e la mobilità della struttura corporea, compresa la colonna vertebrale.
TECNICHE LINFATICHE
Il sistema linfatico è conosciuto come il secondo sistema circolatorio del corpo umano e come il più importante integratore per tutti i fluidi corporei. Questo sistema è passivo, in quanto il suo funzionamento può essere influenzato e alterato da forze estrinseche. In tal senso si sottolinea l’importanza del movimento e di un adeguato drenaggio della linfa. Il trattamento manipolativo osteopatico può condizionare il movimento che promuove le appropriate dinamiche dei fluidi.
Osteopatia e Pediatria
L’osteopatia è particolarmente utile per i più piccoli poiché utilizzando tecniche manipolative delicate non invasive né dolorose, riesce a risolvere alcune problematiche diffuse tra i bambini.
Il trattamento manipolativo osteopatico permette di individuare celermente e prontamente le cause dei disturbi di cui soffrono ad esempio bambini nati da parti eutociti, da cesareo, con episiotomia o con epidurale, evitando la cronicizzazione di tali disturbi e migliorando, dunque, il loro naturale sviluppo di crescita.
L’osteopatia permette di riequilibrare le tensioni superficiali e profonde, ripristinando il normale funzionamento dell’organismo del bambino, grazie a manipolazioni leggere e delicate che avvengono solo e soltanto dopo una corretta e profonda anamnesi, dopo aver raccolto tutti i dati della storia clinica del bambino dalla sua nascita.
L’osteopatia pediatrica segue, dunque, il neonato di poche settimane di vita sino all’adolescente di 16 anni.
Tra i più comuni traumi da parto e che si verificano nelle prime settimane di vita vi sono:
• plagiocefalia
• rigurgiti e reflusso gastroesofageo
• stitichezza
• coliche gassose
• scoliosi
• malocclusioni
• difficoltà a prender sonno
• otiti o sinusiti ricorrenti
La salute del bimbo e della mamma è sempre posta in primo piano.
Chi è l’osteopata?
L’osteopata è diplomato in scuole private che, dopo una formazione di 6 anni (se ha frequentato il corso part-time) o di 5 anni (allievo di scuole full-time), diventa libero professionista in campo osteopatico dopo aver sostenuto l'esame unico nazionale, con la discussione di una tesi specifica in osteopatia di fronte a Commissione esterna.
Il 9 novembre 2010, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha definito le Linee guida per la formazione in osteopatia.
In cosa aiuta l’osteopatia?
L'osteopatia aiuta a riequilibrare le funzioni vitali e agisce con uno scopo curativo e anche preventivo. Le indicazioni per un trattamento osteopatico sono molto ampie e indicate per tutte le fasce di età.
Gli osteopati trattano i bambini?
La pratica osteopatica interessa molti ambiti e tutte le fasce d’età. Dal periodo di gravidanza a quello neonatale, l’osteopata può essere d’aiuto per tutti i disturbi tipici della neonatologia e della pediatria. Il trattamento osteopatico è volto sia ai disturbi pediatrici più comuni, come otiti, dolori addominali, coliche, problemi digestivi, a quelli meno comuni come la plagiocefalia, dislessia etc.
Gli osteopati fanno l’anamnesi?
Si. Ogni seduta osteopatica si apre con un’attentissima anamnesi per la raccolta dei dati clinici, finalizzata a raccogliere una serie di informazioni sul quadro clinico del paziente e a trarre informazioni su antecedenti e stile di vita.
Come avviene un trattamento osteopatico?
Dopo l'anamnesi iniziale, l'osteopata procede con un esame obiettivo per comprendere la causa del disturbo e, in seguito, un esame di tipo osteopatico per mettere in relazione i diversi sistemi del corpo. L'osteopata procede con il trattamento e darà indicazioni per l'eventuale seduta successiva.
Cosa vuol dire manipolare?
Significa trattare con le mani un tessuto osseo, muscolare o viscerale con un approccio molto dolce e leggero, e comunque sempre rispettoso dei tessuti. L’osteopata ricerca le zone più rigide che possono anche essere dolenti, cercando con vari metodi di “liberarli” e di ristabilire la mobilità, offrendo al paziente una sensazione di leggerezza e immediato benessere che si protrarrà nel tempo.
L’osteopata prescrive farmaci?
Assolutamente no, sia per legge che per vocazione. Lo stesso Andrew Taylor Still ha fondato l’osteopatia nel 1874 formulando una disciplina terapeutica che non si fondasse sugli stessi principi della medicina ufficiale, bensì su una filosofia metodologica manipolativa utile sia per la diagnosi che per la terapia.
Il principale mezzo a disposizione dell’osteopata, infatti, sono le sue stesse mani. La palpazione manuale riesce a rilevare le rigidità e tensioni e, con il trattamento manipolativo, a ristabilirne la mobilità.
L’osteopatia è regolamentata in Italia?
No. Non esiste una legge che la riconosca, né una che ne limiti la pratica.